​Divento mamma per la prima volta quando ancora la giovane età mi consente di essere spensierata, per nulla intimorita dalle responsabilità e piena di curiosità e desiderio di scoprire come sarebbe stata la mia vita da quel giorno in poi.

Una gravidanza molto sofferta, ma che ricordo con estrema dolcezza.

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Il mio primo figlio nasce nel 1999 dopo un lungo travaglio, con parto vaginale, medicalizzato, ma con epilogo positivo:

quel bambino meraviglioso

me lo misero sul petto e tutto quello che successe prima non ebbe più

alcuna importanza.

Guardai Gianmaria negli occhi, lo annusai,

me lo rimisi sul petto e mi addormentai.​​​​

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Inizia così la mia avventura nel MondoMamma.

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Tra la prima gravidanza e l’ultima, come una meteora, incontro MariSol.

Una conoscenza breve, della consistenza di un sogno, ma di quelli indelebili.

 

A distanza di molti anni, partorii di nuovo.

Questa volta, l’età mi porta ad avere più consapevolezza, ma anche più timori, più PAURE.

Anche questa gravidanza a ‘riposo assoluto’ e il letto come costante.

Una preparazione diversa, molto più accurata: molti più libri, lo yoga, il reiki … eppure quel bimbo non aveva nessuna voglia di nascere.

(Aveva forse bisogno di altro tempo?

O ero forse io che non avevo molta voglia di farlo nascere?

… o forse tutte e due …)

L’ansia era ormai una compagna non solo onnipresente, ma anche piuttosto loquace.

Ogni nuovo giorno portava solamente frustrazione e preoccupazioni. E i continui monitoraggi non aiutavano affatto, anzi …

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Quel secondo parto, a distanza di quasi nove anni, portò con sé

l’induzione,

la rottura del sacco,

la manovra di Kristeller,

un cesareo scampato grazie all’episiotomia,

un bambino in patologia neonatale che lottava tra la vita e la morte

e una mamma sola, senza pancia né figlio.

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Io e Felipe rimanemmo in ospedale 10 giorni.

l trauma fisico di entrambi non ci permise la vicinanza e l’allattamento partì diversi giorni dopo con le difficoltà date dalla lontananza e dai tempi imposti dall’ospedale.

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Cosa accadde davvero?

Ci vollero diversi anni per elaborare una simile Nascita e comprendere davvero il significato di quanto successo.

Compresi quanto la paura avesse avuto la meglio sulle mie sensazioni e competenze materne (anche in gravidanza), quanto siano imprescindibili alcune condizioni ambientali durante travaglio e parto.

Quanto sia fondamentale una preparazione in gravidanza che possa far conoscere non solo la fisiologia del parto, ma sviluppare ancora più intimamente le risorse di noi donne e la connessione con i figli che portiamo dentro.

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Ero destabilizzata, sentivo in qualche modo il fallimento per non aver partorito naturalmente ma soprattutto avvertivo il senso di colpa per non aver protetto Felipe e non avergli dato la Nascita che meritava.

Quella situazione aveva troppi irrisolti, non avrei mai potuto tornare a vivere come se niente fosse successo.

Lo dovevo a me stessa e lo dovevo a Felipe.

Lui mi portava qualcosa di veramente importante.

Questa volta non potevo fingere di non sentire quella vocina interiore che mi parlava …

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Intrapresi così il mio personale viaggio di approfondimento sull’argomento,

sia sul piano medico/scientifico, sia dal punto di vista Olistico.

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Gravidanza e Maternità, se vissute con tale Consapevolezza, divengono opportunità non solo per grandi Cambiamenti ma anche per importanti RiNascite personali.

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Conoscenza e Neuro-Training® fanno la differenza in uno dei momenti più sacri della Vita: la Nascita.​