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L’essenza del Nascere. Perché il Parto dev’essere INDISTURBATO

“Molto del potere sottratto al femminile e molte delle difficoltà che incontrano le madri a sentirsi pienamente competenti dopo la nascita siano dovuti alle credenze e ai gesti che caratterizzano il venire al mondo.

Cosa significa parto indisturbato? Dal punto di vista della donna è un parto in cui lei si è sentita competente e capace di dare alla luce il proprio figlio senza bisogno di ricorrere all’aiuto di qualcuno (che non significa essere sola, ciò può avvenire anche in casa o in ospedale), da un punto di vista fisiologico si deve andare a rispolverare l’idea che il parto è un processo fisiologico involontario che per espletarsi non ha quindi bisogno di scelte o di azioni volontarie, ma ha bisogno soltanto che si pongano le condizioni perché avvenga.


QUALI SONO QUESTE CONDIZIONI?

Primo fra tutte sentire e LAVORARE in GRAVIDANZA sulle proprie paure, sui propri conflitti che non significa risolverli, ma averne coscienza, sentire cioè tutte la sfumature delle proprie sensazioni senza tralasciarne alcuna, né quelle più scomode, né quelle più banali, fidarsi di se stessa. Detto questo è bene sapere che possiamo partorire felicemente anche se arriviamo al parto con “travagli emotivi interni” non risolti o pulsanti…le risorse delle donne sono infinite!! Se solo si lasciassero esprimere…

Secondo punto: l’AMBIENTE, ossia le persone (mi auguro la persona, visto che la miglior assistenza dimostrata è one-to-one) che saranno presenti alla nascita. Quando parliamo di ambiente non significa solo luce soffusa, caldo, candele e atmosfera (ben vengano tutte!), è necessario che la persona che si dedica a noi (doula o ostetrica) sia molto silenziosa e mantenga un profilo basso. Cosa significa in dettaglio? Che non parli, non ci faccia domande, non proponga posizioni o massaggi ma stia lì a diffondere calma e fiducia, e soprattutto ci protegga da persone altre che potrebbero entrare, dire, fare. Dire che un parto è un evento involontario è l’essenza di tutto, un processo involontario non si può accelerare o governare senza rischiare di fare peggio che meglio, un processo involontario bisogna solo lasciare che si compia. Quando un travaglio rallenta ad esempio la prima cosa da fare dovrebbe essere quella di rallentare tutta l’attività possibile, lasciare la donna in pace che si possa riconnettere col proprio corpo, e invece di solito appena un parto rallenta la prima cosa che viene fatta è quella di fare qualcosa: proporre posizioni, massaggi ecc..

Terzo punto non vi è nessuna evidenza scientifica che la dilatazione ci dica qualcosa rispetto alla lunghezza del parto, ma anzi essere visitate costituisce un’interruzione dello stato sognante tipico di un travaglio ben avviato. Ci sono donne che sono a 2 cm di dilatazione e dopo un’ora hanno già partorito e donne che arrivano a 8-10 cm e si fermano lì per lungo tempo. Concordiamo quindi con la nostra ostetrica che non ci visiti, eviteremo così il rischio di poter interrompere un travaglio che procede.

Quarto punto, il più delicato e il più ancestrale: la fase espulsiva. Ogni madre è in grado di prendere il proprio bambino quando nasce, è necessario che al momento della fuoriuscita della testa nessuno tocchi il bambino ma piuttosto si faccia un passo indietro. Non è necessario partorire da sole per accogliere il proprio bambino con le proprie mani è sufficiente che chi è presente ostetrica, medico ecc.. faccia un passo indietro nella fase espulsiva. Quel primo contatto reale tra madre e bambino è il gesto per eccellenza che restituirebbe alla donna tutta la sua potenza e la sua sapienza di madre, eppure è il gesto più raro che le sia concesso anche nei parti in casa, vi sono troppe mani solerte a far per lei quel gesto: prendere il bambino, un gesto che viene perpetuato da secoli e che ha tolto alla donna tanto del suo potere. So bene che molti potranno pensare che le cose da cambiare nel mondo della nascita sono così tante e così gravi che accogliere il bambino con le proprie mani può sembrare un aspetto irrisorio, ma io credo che per cambiare davvero e nella direzione giusta si debba partire da qui, tutti donne, compagni, ostetriche e medici. Non permettete a nessuno di toccare il vostro bambino prima di voi così avrete un parto indisturbato”.

Ornella Piccini (leggi tutto l’articolo http://www.terranuova.it/Genitori-e-Figli/Il-parto-indisturbato)

Alcune interessanti letture:

La nascita e l’evoluzione dell’homo sapiens di Michel Odent

Accanto alla Madre di Clara Scropetta

Ossitocina, l’ormone dell’amore di Kerstin Uvnas Moberg


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